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IPCC 2021: i cambiamenti climatici sono diffusi, rapidi e si stanno intensificando.

È uscita oggi la prima parte del Report dell’IPCC [1], risultato dal lavoro del Gruppo I [2]. Per il completamento di quello che sarà il sesto Assessment Report (AR6) dovremo attendere fino a settembre 2022. Già ora, tuttavia, si delinea la rapida evoluzione dei fenomeni in atto a seguito del surriscaldamento globale: “A meno che non ci siano riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C o addirittura 2°C sarà un obiettivo fuori da ogni portata.” E “se, da una parte, grazie a queste riduzioni, benefici per la qualità dell’aria sarebbero rapidamente acquisiti, dall’altra, potrebbero essere necessari 20-30 anni per vedere le temperature globali stabilizzarsi.” Mentre altri parametri sono già in situazione inevitabile e irreversibile, come l’aumento dei livelli dei mari, lo scioglimento dei ghiacci artici e del permafrost, il riscaldamento e acidificazione degli oceani.

Il Sesto Rapporto fornisce una valutazione dei cambiamenti climatici su scala regionale più dettagliata rispetto al passato, mettendo a disposizione un nuovo Atlante interattivo (https://interactive-atlas.ipcc.ch/), dove sono disponibili le schede sulle regioni, il riassunto tecnico e il rapporto che è alla base del materiale fornito.

Ma la temperatura non è l’unico fattore in gioco, poiché gli effetti domino sulla biosfera e sulla stabilità dei sistemi coinvolgerà ogni aspetto della vita umana e nonumana, dall’approvvigionamento di cibo alla salute. Il caos climatico sta portando molti cambiamenti in diverse regioni, e tutti aumenteranno con un ulteriore riscaldamento. Questi includono cambiamenti nei valori dell’umidità, nei venti, nella neve e nel ghiaccio, nelle aree costiere e negli oceani.

Il contributo delle attività umane, in termini di pressione sugli ecosistemi e di accelerazione dei fattori climalteranti, è di nuovo conclamato in modo schiacciante e non si regista alcuna inversione di tendenza significativa su scala globale.

I report dell’IPCC è quel che di meglio la scienza può offrire, ma le analisi e le previsioni possono descrivere soltanto la corsa del ‘rinoceronte grigio’, ossia gli andamenti di ciò che si conosce e su cui si possono formulare modelli; nulla possono dirci su quelli che Nassim Taleb ha chiamato ‘cigni neri’, ovvero i fenomeni impredicibili in sistemi complessi e interconnessi, per i quali non esistono precedenti, dati e possibili previsioni.

Ogni decimo di grado è vitale, ogni decisione e ogni comportamento – come decisori, come società e come singoli – conta per rallentare la corsa e prepararci agli adattamenti ormai inevitabili.

[1] Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, comunicato stampa: https://ipccitalia.cmcc.it/climate-change-2021-le-basi-fisico-scientifiche-i-cambiamenti-climatici-sono-diffusi-rapidi-e-si-stanno-intensificando/ . Qui la conferenza stampa https://www.youtube.com/watch?v=z149vLKn9d8

[2] Il Gruppo di lavoro I si occupa della comprensione fisica del sistema climatico e del cambiamento climatico. Il Gruppo di lavoro II valuta gli impatti del cambiamento climatico e le vulnerabilità, da una visione mondiale a una regionale degli ecosistemi e della biodiversità, ed esamina le opzioni di adattamento e mitigazione. Il Gruppo III valuterà i progressi nella limitazione delle emissioni, le azioni a breve e medio termine e i percorsi di emissione a lungo termine che limitano il riscaldamento globale.